La posturologia e la corretta fisioterapia

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Estetica e funzione vanno di pari passo, come in natura. il professionista accompagna il paziente nel percorso educativo per stare bene. Lo spiega il dottor Giorgio Solazzi.

Il nostro corpo è connesso tra le sue parti, ragiona tutt’insieme. Non è possibile pensare, per esempio, un male al ginocchio come lontano dalla nostra psiche e neppure che esso non possa avere nel tempo ripercussioni in altre parti del corpo, anche lontane da esso, come la spalla”. È la premessa che il dottor Giorgio Solazzi, fisioterapista posturologo, considera fondamentale affinché si possa comprendere in pienezza l’innovazione in ambito fisioterapico rappresentata dalla posturologia. In termini scientifici essa è la “branca della medicina che studia la postura, cioè il rapporto tra i vari segmenti del corpo nello spazio in relazione con i meccanismi automatici che consentono l’adattamento agli stress ambientali”, spiega. Ciò significa che “la postura è ciò che si osserva quando vediamo un corpo, perché estetica e funzione vanno di pari passo. Come è ben evidente in natura, esse sono inscindibilmente connesse”. Lo sono a tal punto, prosegue il professionista, che “alcuni miei pazienti si accorgono guardandosi nello specchio che c’è qualcosa che non va nella propria postura, prima ancora di sentire dolori”.
Un punto, questo, che consente al dottor Solazzi di affrontare la prima delle questioni che nel suo lavoro considera strategiche e che pone al vertice: la prevenzione. Che interessa tutti, bambini, giovani e anziani, donne e uomini, sportivi e non. “Come accade per altri controlli che ora si fanno abitualmente perché è maturata una certa cultura – spiega – così è fondamentale mettere in conto un monitoraggio periodico del proprio corpo, che è in costante evoluzione. Lavorare sulla postura, infatti, significa prevenire problemi e la posturologia si occupa della persona a 360 gradi, con interventi assolutamente individualizzati, perché unica è la condizione di ciascuno di noi”.
Ogni grande scoliosi, esemplifica, è stata una piccola scoliosi. Ecco perché “è importante arrivare il prima possibile”. La prevenzione, prosegue, “è l’insieme delle azioni coscienti che mirano alla riduzione dei fattori di rischio” e proprio per questo “nel processo di prevenzione è indispensabile una manutenzione ricorrente, anche perché così si limita il rischio di arrivare ad assumere antidolorifici con la logica di spegnere una sirena quando il palazzo sta andando in fiamme”. Nel lavoro di prevenzione, il fisioterapista posturologo agisce sui meccanismi automatici del corpo, “trovando per ciascuna persona delle strategie che consentano di assumere sempre una posizione corretta senza doverci pensare”, spiega l’esperto. “È infatti impossibile pensare di migliorare la postura dicendo, per esempio, di stare con la schiena dritta. Questo – prosegue – è un comportamento che si adotta per qualche minuto, ma che poi viene abbandonato. Bisogna invece ragionare a monte sui meccanismi che regolano la postura e trovare per ogni persona le strategie opportune per raggiugere l’obiettivo”. In questo percorso, il dottor Solazzi analizza innanzitutto lo stile di vita, se sedentario o non sedentario, e poi a seconda della situazione “propongo un’attività fisica consona, da una pratica sportiva fino alla semplice camminata, in abbinata con esercizi individualizzati da fare autonomamente anche una sola volta alla settimana”. Ma attenzione. Su questo punto Solazzi è categorico: “l’esecuzione corretta degli esercizi ha bisogno dell’accompagnamento dell’esperto, perché il paziente deve imparare a farli e deve eseguirli in maniera corretta. Inoltre, bisogna poter esaminare periodicamente gli effetti degli stessi. La fisioterapia – sottolinea – non è un atto localizzato, ma un percorso educativo”. Importante e innovativo l’approccio della fisioterapia posturale anche quando si è di fronte a un dolore conclamato. Anzi, afferma il dottor Solazzi, “non c’è dolore osteomuscolare che non sia legato alla postura”. La differenza rispetto agli approcci tradizionali è che “la posturologia si occupa del dolore localizzato tenendo conto che quel punto del corpo interagisce con tutto il resto. Nell’intervenire, perciò, occorre saper prevenire anche le modificazioni che possono essere indotte altrove da quel problema”. Esemplificando, “ci si occupa del crociato di un ginocchio tenendo conto che questa parte è collegata al polpaccio, alla coscia, alla schiena e fino alla punta delle dita, tale è il dialogo che si instaura tra le parti del nostro corpo”. agendo così, si ottengono “risultati più autentici, concreti e duraturi”, nel solco della caratteristica fondamentale del lavoro del fisioterapista: “egli non guarisce – ricorda il dottor Solazzi – ma velocizza la guarigione dando la possibilità al corpo di esprimere al meglio le sue capacità di autoriparazione dell’apparato locomotore”. Naturalmente, conclude il professionista, “la fisioterapia ha tra i suoi fondamenti l’oggettivazione dei risultati.
Come un artigiano, il fisioterapista lavora con il metro, i righelli, le fotografie, le radiografie e gli effetti dei suoi interventi, oltre a un eventuale benessere soggettivo, sono oggettivamente misurabili”.